COSENZA –
«Ai posti di combattimento dei laboratori di tutte le strutture regionali – altamente provate in questi frangenti – non ci sono solo medici e infermieri. Tra i professionisti sanitari esposti che rischiano ogni giorno la salute e la vita, si annoverano anche i nostri colleghi Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, solo per capire, il ruolo dei Tecnici Sanitari di laboratorio Biomedico in questo caso di epidemia da Coronavirus è quello che esegue gli esami microbiologici e virologici (es. cosiddetto tampone) indispensabili per diagnosi molecolari rapide e affidabili, necessarie al controllo e alla gestione dell’emergenza. Non ci si può dimenticare di centinaia di professionisti sanitari, quali i Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, che svolgono funzioni essenziali e insostituibili e che sono “in trincea” con gli altri operatori della Salute: gravati dallo stesso stress, minacciati dagli stessi pericoli, sempre operativi per la salvaguardia del preminente diritto alla salute dei cittadini». Risponde così Francesco Mungo, Presidente della Commissione d’albo dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico presso l’Ordine TSRM PSTRP di Cosenza, alle dichiarazioni di Franco Iacucci di qualche giorno fa con il presidente della provincia di Cosenza che ha fatto il conto delle misure e dei disservizi sofferti sul territorio.
«Noi amiamo l’abnegazione – spiega Mungo – restiamo con dedizione nei nostri posti di lavoro per fornire le nostre prestazioni, cercando di ridurre l’esposizione agli agenti infettivi mediante procedure di Buona Pratica di Laboratorio (BPL), appropriate attrezzature di laboratorio, dispositivi di protezione individuale: sempre che tutto ciò ci venga garantito dalle rispettive Amministrazioni datrici di lavoro. Dare rilievo a tutti i professionisti sanitari impegnati in prima linea nel contrastare questa pandemia. Il Sistema Sanitario è per l’appunto prima di tutto un sistema e come tale per poter raggiungere degli obiettivi è indispensabile il contributo di tutti i professionisti ed operatori, sanitari, tecnici e amministrativi. Nessuno è più importante degli altri e di nessuno si può fare a meno».
«Negli ultimi anni, per vero, – spiega ancora il presidente – le occasioni per rendere più efficiente il nostro Servizio Sanitario pubblico sono naufragati a causa di tagli lineari che hanno severamente interessato la Sanità pure in ambiti essenziali che giammai potrebbero essere considerati fonte di sprechi. Preme, in proposito, evidenziare che se il nostro Sistema-Salute è rimasto solido, molto lo si deve ai professionisti che ci lavorano, che hanno dovuto ovviare alle lacune generatesi per una serie di criticità e manchevolezze politiche e amministrative. Un cenno va fatto, poi, al nostro trattamento economico che, a fronte dell’attaccamento al lavoro contro tutto e contro tutti, resta largamente inadeguato per difetto, soprattutto se riferito al livello professionale garantito, al valore delle prestazioni erogate e ai rischi che siamo chiamati a correre».
«Si è tanto enfatizzata – conclude Mungo – la gratitudine per coloro che affrontano il Covid-19. Una volta cessata l’emergenza, però, ci si augura che almeno le carenze organizzative e strutturali che si sono riscontrate nel sistema sanitario siano superate e siano meglio valorizzate le risorse umane che sono il tessuto vivo di quel sistema, anche all’interno dei nostri laboratori».